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L’evoluzione dell’aerofotogrammetria

aerofotogrammetria

L’uomo ha da sempre avuto la necessità di conoscere il territorio in cui viveva, tale esigenza nasce dal fatto che solo attraverso la conoscenza del proprio habitat poteva scegliere i territori più ospitali e sicuri e di conseguenza poter migliorare le condizioni di vita per usufruire al meglio delle opportunità che il territorio poteva offrire. Inoltre, grazie alla mappatura, prima delle terre poi dei mari, si sono potute realizzare le reti di collegamento terrestri e marittime, che ancora oggi ci consentono di spostarci da un luogo all’altro in maniera veloce e agevole.

La realizzazione delle mappe, in base ai mezzi e alle conoscenze che si avevano nelle varie epoche, cercava di avere una raffigurazione il più possibile aderente alla realtà del territorio rappresentato. Per far sì che il livello di precisione e accuratezza delle mappe redatte fosse il più fedele possibile alla realtà si è da sempre cercato di sviluppare una tecnologia tale da rendere precise le misurazioni eseguite e che le stesse fossero di facile interpretazione per tutti, l’aerofotogrammetria.

Per la redazione della cartografia l’uomo ha inizialmente eseguito le operazioni necessarie misurando piccole porzioni di territorio che sono divenute sempre più vaste. L’aerofotogrammetria ha permesso di mappare porzioni di territorio sempre più vaste avvalendosi dapprima di aerei e poi di satelliti.

Rilievo aerofotogrammetrico utilizzato in cartografico

Oggi possiamo avvalerci di diversi sistemi, il più utilizzato è il GPS “Global Positioning System”, non solo per eseguire misurazioni ma anche per il supporto negli spostamenti in ambito marittimo, terrestre e aeronautico. Questo sistema è basato su di una rete di satelliti artificiali in orbita, i quali forniscono ad un ricevitore mobile, comunemente chiamato “ricevitore GPS”, le coordinate geografiche del punto sulla Terra in cui il ricevitore si trova. La posizione può essere rilevata a livello del suolo, del mare o in aria, la stessa viene determinata con almeno quattro satelliti del sistema fornendo anche informazioni dell’altezza del ricevente rispetto al piano terrestre.

Per avere mappe più accurate e dettagliate, ma anche di diverso utilizzo, è stato realizzato il GIS “Geographic Information System”, anche detto sistema informativo territoriale. Questo sistema informativo computerizzato permette l’acquisizione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione, e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici.

Tramite l’utilizzo di questa tecnologia si sono potute realizzare mappe e cartografie per ogni tipo di esigenza, per esempio: mappe per la navigazione, mappe topografiche e mappe turistiche.

Ogni mappa realizzata contiene informazioni sulla morfologia del territorio, sulla trasformazione eseguita dall’uomo sia in termini di costruzioni effettuate che in termini di utilizzo.

L’attenzione degli operatori del settore attualmente è orientata all’aggiornamento delle mappe in base alle esigenze del committente in modo d’avere mappe sempre più dettagliate per ogni uso e consumo. Anche in questo caso la tecnologia ci corre in aiuto, infatti, visto e considerato che ormai ci sono moltissime mappe digitali, non è più necessario compiere dei sorvoli con mezzi aerei per vaste aree di territorio ma si utilizzano droni che possono sorvolare la zona interessata per ottenere l’aggiornamento delle cartografie o realizzarne di nuove.

I droni, grazie alla loro duttilità, al loro costo di gestione e di acquisto li rendono il miglior strumento attualmente a disposizione per gli operatori del settore e non solo.

Essendo dotati di sistemi GPS integrati e di telecamere con risoluzioni di buon livello possono svolgere questo compito molto agevolmente. Se alle fotocamere digitali si integrano sensori digitali, come il LIDAR “Laser Imaging Detection and Rangingle”, allora la situazione volge nettamente a favore degli operatori, in quanto, con l’ausilio del LIDAR si possono ottenere scansioni tridimensionali del rilevato con un margine d’errore molto irrilevante, sia di giorno che di notte.

Sui droni di livello professionale, inoltre, si possono aggiungere anche fotocamere termiche. Con queste tecnologie si possono avere informazioni estremamente dettagliate del territorio che si sta mappando e consente di soddisfare tutte le esigenze richieste sia da un commettitene sia esso pubblico o privato.

I droni dotati di questa tecnologia LIDAR e termocamere, oltre ad essere il miglior ausilio per la redazione di cartografia, possono essere utilizzati nelle emergenze derivanti da eventi atmosferici avversi, come ad esempio il monitoraggio di un fronte franoso, infatti, si può seguirne il movimento e calcolarne la velocita di avanzamento, oppure, essere d’ausilio durante un incendio andando a rilevare i focolai più attivi dando indicazioni precise ai mezzi antincendio, con un notevole risparmio di uomini e risorse, facendo eseguire dei lanci d’acqua mirati. Anche in quest’ultimo caso si potrà redigere una mappa del territorio investito dal fuoco ed avere immediatamente i dati relativi alla vastità e all’intensità.

L’aerofotogrammetria, perciò, è in continua evoluzione e offre molte possibilità lavorative, considerando che con l’ausilio dei droni si possono ottenere risultati davvero rilevanti.

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